Quello della SEO è un mondo complesso, lo sappiamo. Ma una cosa è certa: prima di lavorare su attività esterne al sito è dal sito stesso che devi partire. La SEO on page o on site è il primo step dell’ottimizzazione dei siti web, le prime azioni da fare per migliorare il suo posizionamento.
Cos’è la SEO On Page davvero?
Quando parliamo di SEO on page facciamo riferimento a tutte quelle attività di ottimizzazione di tutti gli elementi presenti nelle pagine di un sito web al fine di migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.
È un’attività che comprende a sua volta diversi step di analisi e operatività: dall’ottimizzazione dei testi, ai diversi componenti tecnici come title, description, URL, user experience, link interni, velocità, responsivity mobile,…
Per Kristopher Jones in un articolo su Search Engine Land sono 5 i fattori fondamentali di cui tenere conto in prima istanza:
- Contenuto. ‘Content is king’ ti dice qualcosa? Pare lo dicesse Bill Gates nel 1996 facendo delle previsioni sul futuro del web. Aveva ragione (ancora una volta). Affronteremo il contenuto e le sue caratteristiche con il proseguo dell’articolo. Seguici ancora per qualche minuto.
- User Engagement. Quanto è coinvolto il tuo utente nella navigazione del tuo sito? Le metriche da valutare sono le pagine visitate per ogni sessione, la frequenza di rimbalzo e il Click-Through Rate, che ti aiutano a capire quanto l’utente è disposto a restare sul tuo sito e interagire con esso, che si tratti della lettura di un articolo blog, della navigazione tra più pagine, della compilazione di un form, etc. Sappiamo bene che Google sempre di più premia i siti web che danno le giuste risposte agli utenti e certamente se un visitatore naviga per 5 minuti tra diverse pagine del sito e alla fine compie un’azione, il tuo sito viene considerato sicuro, attendibile, interessante.
- Struttura tecnica. Senza una solida architettura, come una casa costruita sulla sabbia, il tuo sito e il suo posizionamento rischiano di crollare. Gli elementi strutturali sono essenzialmente elementi tecnici quali la sicurezza (Http vs Https per cominciare), la facilità di controllo da parte dei crawler di Google, un’alberatura chiara e URL intuitivi e parlanti.
- Linking interna. La connessione tra i diversi contenuti del sito attraverso il posizionamento strategico di link interni migliora la crawlability, aiuta l’utente a orientarsi tra contenuti simili, aiuta a migliorare il posizionamento di alcune pagine strategiche per il tuo business.
- Responsivity Mobile. Mobile first, mobile first, mobile first! Non ci stancheremo mai di dirlo, almeno fino a quando incontreremo siti web pensati per il desktop che falliscono miseramente la prova del mobile. Il design deve essere pensato prima di tutto come responsive, secondo tutte le linee guida previste. E qui potremmo davvero aprire un capitolo a parte.
SEO on site: come ottimizzare i contenuti
Ormai lo sai: non basta un testo qualunque, per quanto scritto bene, per farti scalare la SERP di Google.
Se vuoi davvero far posizionare il tuo sito web aziendale devi scrivere dei contenuti che piacciono ai motori di ricerca. Da dove partire? Dal search intent dei tuoi utenti. I contenuti che inserisci nel sito devono essere rilevanti per gli utenti e di conseguenza ritenuti tali dal motore di ricerca, che mette sempre in primo piano la soddisfazione dell’utente.
Per intercettare il search intent ciò che devi fare prima ancora di metterti a scrivere è fare una corretta keyword research:
“Un sito ricco di contenuti NON strategici potrebbe NON rispondere alle ricerche degli utenti. Dobbiamo conoscere l’intento di ricerca e creare contenuti, articoli, prodotti che interessano il nostro target. E questa è una fase estremamente delicata, perché si tratta anche della parte più mutevole.”
Una volta fatta la keyword research devi analizzare tutte le parole chiave che hai trovato per comprendere il search intent degli utenti studiando le finalità delle parole chiave:
- Informative: chi cerca queste parole chiave vuole informarsi e conoscere cose nuove, sta cercando la soluzione ad un problema.
- Transazionali: l’utente sta raccogliendo informazioni per compiere un’azione, ad esempio deve decidere se acquistare o meno il tuo prodotto.
- Navigazionali: l’utente vuole muoversi verso un punto preciso, ad esempio ha già individuato il prodotto che vuole acquistare, ma non sa ancora dove.
Gli algoritmi di Google stanno lavorando instancabilmente per comprendere meglio la sintassi e la semantica delle ricerche degli utenti (comprendere il significato delle frasi inserite oltre la presenza delle semplici keywords). La rilevanza dei contenuti per gli utenti, ancora meglio, per l’intento di ricerca degli utenti, è in tutto e per tutto un fattore di ranking tra i più importanti.
Se il tuo articolo blog NON risponde alla domanda dell’utente, NON è rilevante, NON offre ciò che l’utente cerca, NON verrà visitato, oppure l’utente rimbalzerà via e con il tempo quel contenuto si svaluterà agli occhi del motore di ricerca. Quindi il posizionamento di un articolo blog o di una categoria di prodotti non dipende esclusivamente dalla presenza delle parole chiave, ma dal modo in cui sono utilizzate all’interno del testo.
Ecco un esempio. Se devi scrivere un testo sull’abbigliamento sportivo da montagna sicuramente dovrà contenere le keyword giuste, ad esempio ‘abbigliamento sportivo’, ‘abbigliamento da trekking’, ‘scarpe da montagna’ a seconda di cosa vuoi posizionare, ma non è sufficiente. Dovranno essere inserite in un contesto semantico che dia delle informazioni utili e di qualità, ad esempio fornendo informazioni sulla scelta della scarpa o su quali capi sono davvero indispensabili per un’escursione, etc…
SEO on site: Title e Description sono elementi che non possono mai mancare
Ma, scendendo ancora più nel dettaglio, cosa non può mai mancare quando lavori sulla SEO onsite? Ci sono due elementi basilari e che devono essere i primi che controlli per fare una verifica dell’ottimizzazione del tuo sito web: title e description. Cosa sono? Il Title (in rosso nell’immagine) è il titolo assegnato ad ogni pagina web (da non confondere con il titolo del contenuto o dell’articolo che può essere diverso o più accattivante) e che viene visualizzato dai motori di ricerca come voce cliccabile in SERP quando si fa una ricerca. Un buon title SEO deve:
- Contenere le parole chiave di riferimento per quel contenuto
- Essere una frase di senso compiuto, non un elenco di keyword senza capo né coda
- Avere una lunghezza massima di 60 caratteri, spazi inclusi, corrispondenti circa al limite di 575 pixel
- Essere unico rispetto ai title delle altre pagine del sito web
La Description (in blu nell’immagine) è la descrizione della pagina. Se è troppo lunga, Google la taglia: per questo dovrebbe restare sotto i 155 caratteri. Il ruolo della description è principalmente persuasivo, deve essere accattivante, se vuoi creativa, dare le informazioni giuste e invogliare al clic, senza però trascurare la parola chiave di riferimento. Deve essere quindi:
- Breve e pertinente al contenuto della pagina
- Avere una lunghezza massima di 155 caratteri per essere sicuri che compaia interamente in SERP
- Avere un copy persuasivo
- Essere unica rispetto alle altre description presenti nel sito web
I campi title e description non sono riconoscibili quando si apre la pagina di un sito web al primo sguardo, sono invece parte del codice, compresi tra
- <title>Abbigliamento sportivo da donna – Amazon.it</title>
- <meta name=”description” content=”Acquista online Abbigliamento da un’ampia selezione di intimo sportivo, camicie, t-shirt sportive, Calzamaglie e leggins sportivi, tute da ginnastica e molto…” />.
Come inserire Title e Description nelle tue pagine?
Non è necessario essere sviluppatori per inserire questi tag all’interno del codice del tuo sito web, soprattutto se devi pubblicare spesso nuovi articoli del tuo blog aziendale. Tutti i CMS supportano plug-in semplici da utilizzare che permettono l’inserimento dei tag anche a chi non ha basi di conoscenza del codice. Un CMS come WordPress ad esempio può supportare un plug-in molto intuitivo che è gioia e dolore di ogni buon SEO: Yoast.
Perché gioia e dolore? Perché da una parte permette l’implementazione immediata e estremamente facile di title e description, dall’altra fornisce indicazioni e suggerimenti, con il pratico ausilio dei colori semaforici, su come ottimizzare il testo inserito in pagina. A volte questi suggerimenti sono fuorvianti per chi non è pratico di SEO. Per questo ti suggeriamo caldamente per il benessere nostro e del tuo sviluppatore, di seguire i nostri (o suoi) consigli per l’ottimizzazione, prendendo nota delle indicazioni di Yoast, ma senza che diventino le tue linee guida principali.
Anche la SEO onsite è parte di un processo più completo di analisi e strategia. Prima di avventurarti nella modifica di struttura, testi, tag devi avere chiari: il tuo obiettivo, l’obiettivo e il search intent del tuo target e dei tuoi utenti, se ci sono altre criticità sul sito web che vanno affrontate prima di mettere mano ai contenuti, quali sono i contenuti strategici per il tuo business e in che modo ottimizzarli.
E questo solo per cominciare. Ne parliamo insieme? Contatta WpSEO per una consulenza SEO.